IDENTIKIT del RISO

CINQUE “TIPI” MOLTO RACCOMANDABILI

Hanno caratteristiche e pregi diversi. Scopri I’identikit di ogni chicco, da/suo gusto alle proprietà nutritive

RISO BIANCO È il più utilizzato e si presta a tutti i tipi di cottura. Con la raffinazione, cioè con l’eliminazione della parte più esterna del chicco, perde parte delle fibre, degli oli e delle vitamine concentrati proprio nel rivestimento. «Non significa però che il riso bianco non abbia qualità nutrizionali. Inoltre, proprio perché è privo di fibre, è oiù digeribile e adatto in caso di disturbi gastrointestinali’>, spiega l’esperta.

RISO PARBOILED Il riso parboiled è ottenuto grazie alla cottura a vapore e alla successiva essicazione che gli fa assumere il caratteristico colore ambrato. I vantaggi? Resiste di più alla cottura, assorbe meno grassi e conserva intatte le fibre, le vitamine ed i sali minerali contenuti negli strati esterni. Infatti, grazie al suo particolare metodo di lavorazione, queste sostanze passano dal rivestimento del chicco grezzo a quelli interni.

RISO NERO È originario della Cina (ma ne esiste anche una varietà italiana) ed è nero grazie a dei pigmenti prodotti dalla pianta. Recenti ricerche svolte presso l’Università della Luisiana, hanno dimostrato che i pigmenti neri sono potenti antiossidanti che aiutano a prevenire il cancro, combattere i radicali liberi, ridurre i livelli di colesterolo. Il riso nero si cucina in tutti i modi (risotti, insalate, minestre) e la cottura richiede circa 40-45 minuti.

RISO INTEGRALE È il più ricco di vitamine, minerali e fibre e, secondo uno studio appena condotto dalla Harvard School di Boston, riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. «Il riso integrale rilascia il glucosio gradualmente, contenendo cosi i picchi di glicemia», spiega la dotoressa Scatozza. Per cucinano si mette in una pentola con tre volte il suo volume di acqua fredda e sale; poi si porta ad ebollizione facendo cuocere 50 minuti senza mescolare.

RISO BASMATI Il nome significa “regina di fragranza”, per indicarne il sapore particolare. Coltivato in India e in Pakistan, è ricco di amilopectina, una sostanza che rende consistente il chicco. E perfetto nella versione pilaf, insieme a carne, pesce e verdure. Si cucina in venti minuti e prima della cottura, è consigliabile lavarlo sotto l’acqua fredda per togliere l’amido in eccesso. Contiene un tipo particolare di amido, l’amilosio, che è in assoluto il più digeribile.