LA SALUTE
Tranquillità: è questa la parola chiave dei bambini felici; ma questa tranquillità che è un ideale spesso difficilmente raggiungibile è particolarmente importante al risveglio, al momento di prendere sonno e ai pasti » Affinché uno scolaro sia in buona forma bisogna controllare che dorma a sufficienza. A sette anni i bambini hanno bisogno in media di dodici ore di sonno per notte, a sedici anni di nove ore per notte. Ma bisogna anche tener conto delle differenze individuali. In molte famiglie tutti i figli si addormentano e si svegliano alla stessa ora. È più comodo per i genitori. Ma in questo modo si rischia di lasciare poco sonno ai più piccini e troppo ai più grandi, che resteranno a lungo svegli nel buio e saranno preda di timori notturni. Il criterio per giudicare se un bambino dorme giusto senza eccedere in nessun senso, è che si addormenti rapidamente e si svegli spontaneamente all’ora di alzarsi. Il bambino che ogni mattina deve essere scosso per svegliarsi è un bambino sovraffaticato. Il bambino che si sveglia nel cuore della notte per chiamare i suoi genitori è troppo nervoso; ha problemi affettivi nell’ambito della famiglia o il numero eccessivo di ore di sonno io spinge all’insonnia. Il bambino che non riesce ad addormentarsi, che si agita, parla o piange durante il sonno, non deve ricevere solo un medicamento calmante, bisogna ricercare ciò che durante la giornata lo ha talmente turbato da disturbare anche il suo sonno.
 

 

IL BAMBINO HA BISOGNO DI UN ORARIO EQUILIBRATO
Bisogna saperlo mandare a letto all’ora stabilita perché si svegli con più facilità la mattina successiva. Questo senza escludere, ben inteso, la gioia di rimanere sveglio, di quando in quando, un po’ di tempo in più. Ma le eccezioni alla regola dovranno essere rare. Giochi tranquilli prima di andare a dormire, l’esecuzione di qualche rituale che gli agevoli il sonno (lettura di una storia, un canto, una musica) e soprattutto la vicinanza dei genitori l’aiuteranno a superare la sua tendenza a lottare contro il sonnò e la sua paura del buio notturno. 

 L’orario rigido della scuola costringe il bambino a svegliarsi ad un’ora stabilita, contrariàmente a quanto accadeva quando era più piccolo e poteva prolungare il suo sonno in relazione ai suoi bisogni. Per lasciarlo dormire il più possibile alcuni genitori svegliano il figlio all’ultimo momento prima di uscire per recarsi a scuola, e sono così obbligati a sollecitarlo perché non faccia tardi. Il più piccolo infortunio (una stringa che si rompe, un bottone che cade) diviene una catastrofe, il bambino non ha tempo di fare tranquillamente colazione, arriva quasi sempre in ritardo a scuola, trafelato, incapace di prestare la minima attenzione alla lezione. Basterebbe svegliarlo un quarto d’ora prima, perché tutto si svolga con calma, perché non ci siano né crisi, né drammi per delle piccolezze, perché possa saziare il suo appetito dopo una notte di digiuno senza essere ancora completamente addormentato, con lo stomaco chiuso per la paura d’essere in ritardo. 
Se mangia abbondantemente a colazione, fatelo mangiare un po’ meno a mezzogiorno, perché dopo un pasto importante, la digestione intorpidisce il bambino che ha difficoltà (proprio come gli adulti) a rimettersi al lavoro. Se mangia in modo più leggero a mezzogiorno, farà merenda con più appetito.