LE RELAZIONI FAMILIARI
Quando raggiunge l’età scolare il bambino incomincia a strutturare la propria personalità. Egli ha ancora necessità di un forte sostegno da parte dei suoi genitori, ma incomincia anche ad aver bisogno di periodi di isolamento. Se il bambino non può disporre di una sua stanza personale, è indispensabile almeno che egli abbia un angolo con un tavolo, un cassetto ed una sedia esclusivamente sue, dove nessuno lo vada a diturbare. Ha inoltre bisogno di periodi di silenzio, soprattutto mentre esegue i suoi compiti. Se la radio o la televisione urlano incessantemente, se i genitori non sono in grado di allontanare i figli più piccili che litigano strepitosamente nel momento in cui i più grandi cercano di studiare, in che modo questi ultimi potranno apprendere in maniera soddisfacente?
 

 

IL BAMBINO PROVA A VOLTE IL BISOGNO DI ESSERE SOLO O A TU PER TU CON VOI
David P. Weikart, di Ypsilanti (Michigan), dirige un centro di ricerche che si propone di arrecare a quei bambini, che in casa sono privi delle stimolazioni intellettuali sufficienti per poter seguire un corso scolastico, un aiuto che permetta loro di mantenersi al livello medio degli altri scolari. Ogni bambino, segnalato dalle assistenti sociali come deficiente mentale 19, segue fin dall’età di tre anni due ore di scuola materna al mattino e, una volta alla settimana, due ore di lezione a casa nel pomeriggio. Lo studio di Weikart riporta che alcune madri si disinteressavano completamente dello sforzo fatto per aiutare il loro figlio, non assistendo affatto alle lezioni ed approfittandone anche qualche volta per -assentarsi. Ma la maggior parte vi assistono e cercano di trarne spunto per aiutare il proprio figlio. « Una madre desiderava talmente che nulla venisse a turbare il lavoro di suo figlio che restava lì, con una bacchetta in mano per tenere a distanza gli altri bambini. Ciò fu riferito da una delle istitutrici incaricate delle ispezioni [...]. La donna con la bacchetta dimostrava una pessima tecnica, ma possedeva almeno la giusta idea del valore del rapporto interpersonale nell’insegnamento, per 

credere allo studio di Weikart. Quando esaminò le differenze tra i bambini il cui Q. I. era aumentato di più e gli altri il cui Q. I. era aumentato di meno, ebbe la sorpresa di scoprire che coloro che traevano meno vantaggi erano quelli i cui fratelli e sorelle assistevano alle lezioni o cercavano di parteciparvi. Da ciò concluse che questo tipo di partecipazione aveva due conseguenze dannose: un impaccio nella possibilità d’acquisizione durante le visite a domicilio e una mancanza di concentrazione che si rifletteva anche nel piccolo gruppo formatosi a scuola. Un secondo fattore, la grande severità dei genitori, era ugualmente responsabile dei casi di lieve aumento del Q.I. I bambini i cui genitori non si mostravano troppo severi potevano trarre profitto dal programma » 20•
È quindi importante che conserviate del tempo disponibile sia per avere con vostro figlio colloqui tranquilli, sia per aiutarlo in una materia che egli non riesce a padroneggiare bene, sia per immergersi in due in nuovi e interessanti argomenti di studio.
 

RISPETTATE LA SUA INDIPENDENZA
Molti ragazzi lavorano male sia a casa che a scuola per una reazione inconscia contro la severità o l’ambizione eccessiva dei genitori nei loro confronti. Se i genitori sono troppo agitati emotivamente per quanto riguarda l’apprendimento scolastico del loro figlio, egli avverte questo atteggiamento come una privazione del suo diritto all’autonomia. Non corrispondendo al desiderio di successo dei suoi genitori, il giovane ribeire avverte un sentimento d’indipendenza che può fargli preferire le note di demerito a quelle di merito. Non è facile trovare un rimedio a questa tendenza negativa del ragazzo. Se i genitori aumentano ‘la loro pressione, la resistenza del figlio rischia di venir raddoppiata. Se i genitori rinunciano ad ogni sorveglianza, il figlio può pensare che lo si abbandoni e che è incapace di riprendersi da solo la sua autonomia. Egli regredisce allora a comportamenti infantili. Se il disaccordo dura da diverso tempo e ha avuto modo di provocare danni, può forse essere necessario il ricorso ad una terza persona, più adatta degli stessi genitori, per far diminuire l’ostilità e le tensioni tra le due parti. A volte il professore avverte i genitori allorchè suppone che il ragazzo si blocchi molto al disotto delle sue reali possibilità intellettual; alcune lezioni di recupero possono eventualmente bastare a far prendere coscienza al ragazzo in un colloquio individuale più stimolante della situazione di gruppo a cui è abituato, di quanto sia dannoso il suo atteggiamento negativo. A volte i genitori si rivolgono a specialisti che riescono a tirar fuori le vere attitudini del ragazzo e aiutarlo con i loro consigli a svilupparle