La Caremma, fantoccio tipico della tradizione salentina, è una vecchia laboriosa, vestita di nero per la morte del Carnevale. Essa rappresenta la tristezza e la sofferenza che si vivono nelle sette settimane antecedenti l’arrivo della Pasqua, il periodo appunto della Quaresima. Tante sono le pinne infilzate in un’arancia che porta sempre con sé(si dice che vogliano rappresentare anche i sette vizi capitali!) e, quando anche l’ultima pinna è tolta , la Caremma,tra la gioia dei tanti presenti ,viene bruciata con scoppi di petardi : è ormai tempo di Resurrezione, dell’avvenuta purificazione dello spirito dalla baldoria carnevalesca e dal peccato.
La tradizione di costruire la Caremma si stava perdendo nel tempo ma, da qualche anno, è stata recuperata anche nelle scuole di vari paesi salentini e così la vecchietta in nero è risultata via via simpatica a molti bambini che hanno esorcizzato l'iniziale paura. La Caremma, quindi, è riapparsa sui balconi delle case, sui parapetti dei terrazzi e agli angoli delle strade.
C’è chi non ama saperla sola e allora la si può vedere accompagnata da una comare o corteggiata da un passante.