Giugno 2011, Jerome Bruner incontra studenti ed insegnanti all'Univerità di Lecce

JEROME BRUNER
JEROME BRUNER

Parteciparvi è stata un'emozione unica!

Nasce il 1° ottobre 1915 a New York, consegue il dottorato in psicologia alla Harvard University nel 1941, dove dal 1965 è professore di psicologia.
I primi studi, durante la seconda guerra mondiale, vennero condotti sulla psicologia sociale dei comportamenti di gruppo, sulla propaganda, sui pregiudizi e sugli atteggiamenti dell’opinione pubblica americana di fronte ai problemi della guerra e del dopoguerra, contemporanee e successive sono state le ricerche  sul processo percettivo e sull’influenza dei fattori sociali. 
Bruner, in opposizione ai comportamentisti, diede inizio ad un nuovo indirizzo noto come new look on percetion che sosteneva, tra l’altro,  la continuità tra l’attività percettiva e quella concettuaBruner consegue il dottorato in psicologia alla Harvard University nel 1941, dove dal 1965 è professore di psicologia. Nel 1959, si tenne a Woods Hole una Conferenza sull’Educazione dove, sotto la presidenza di Bruner vennero discusse nuove modalità per perfezionare l’educazione e i metodi didattici.

I risultati furono raccolti nel volume The process of Education (1960), tradotto in Italia con il titolo Il processo educativo. Dopo Dewey(1966), in breve tempo le riflessioni dell’autore di New York si diffusero nel mondo divenendo un punto di riferimento per la revisione dei programmi di studio e dei metodi d’insegnamento. 

Gli studi successivi si rivolsero sull’impatto della povertà, dell’emarginazione e delle culture di appartenenza sul modo in cui i bambini affrontavano l’apprendimento scolastico. Bruner ha focalizzato la sua attenzione sul linguaggio verbale, inteso come prodotto culturale per eccellenza, che introduce il bambino nei modi di ragionare caratteristici della sua cultura di appartenenza. Lo sviluppo linguistico è strettamente connesso allo sviluppo intellettuale ed il linguaggio verbale “marca” lo sviluppo del soggetto secondo la “cultura” di cui è espressione (Il linguaggio del bambino, trad. it. 1986).  A partire da questi studi Bruner approda ad una nuova idea della mente e del suo sviluppo: le proprietà distintive della vita psichica sono da ricercarsi nella vita sociale e culturale delle persone, nei loro tentativi di costruire percezioni e resoconti dell’esperienza socialmente condivisibili. Intenzionalità, intersoggettività per la negoziazione del significato sono gli snodi fondamentali dello sviluppo della mente ed al tempo stesso i punti di riferimento per un’educazione che voglia sostenerlo. I modelli privilegiati per l’esperienza e la comprensione sono ricavati dai racconti messi a disposizione dalla cultura, dalle storie che si possono raccontare e che sono utili per collegare eventi in forma comprensibile. Le narrazioni forniscono il tessuto dell’esperienza e sono necessarie per la costruzione dei significati (D. Olson).