LE STAGIONI DEL CONTADINO:

APRILE

 

Questo mese e il seguente sono mesi di grande ansia per il contadino pugliese. Se in aprile comincia la siccità, se viene il gelo, si compromette l’esito per l’uno dei cereali, per l’altro dei frutti, i cui alberi sono già in fiore. L’agricoltore preferisce un aprile di tratto in tratto piovoso a uno addirittura asciutto:” brile cupertu, masciu scupertu” sicuro che acqua de brile scascia (rompe colmandoli) macazzine.

Se i lavori di sovescio non sono ultimati, bisogna affrettarli. La sarchiatura, per i campi che la richiedono, non dovrà essere trascurata.

Se i tempi non sono stati eccessivamente freddi, si dovrebbe essere in piena raccolta di carciofi, che in alcuni luoghi della Puglia comincia anche prima. Ma i tepori in generale si fanno sentire nell’aprile, e se ne vedono già gli effetti sui cereali: sciamu a San Marcu (25 aprile), e poi vinimu, lu cranu è ‘ncannulatu, e l’orgiu è chinu, cioè: a San Marco il grano ha messo le cannucce e l’orzo è pieno. Si può continuare la piantagione delle lattughe e delle barbabietole rosse. Si seminano e si trapiantano poi peperoni e petronciane, che bisognerà assistere con molta acqua: alcune varietà di cicorie, proprie dei luoghi paludosi, si piantano anche ora.

GIARDINO: Rinvasare le piante d'appartamento; interrare talee e bulbi a fioritura estiva; potare le piante sfiorite; aggiustare le siepi; seminare zinnie, astri, petunie, begonie, viole